giovedì 7 novembre 2013

“La consumatrice non è una cogliona. È tua moglie.” (David Ogilvy)


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Fa piacere sapere che anche al buon David potevano girare. E parecchio. Perché dice una sacrosanta verità, ma senza usare mezzi termini, direi!
Chi lavora in pubblicità teme la sciura Maria e la casalinga di Voghera più dell’Armageddon, più delle Larghe Intese, più di un film di Moccia.
Ecco perché è comprensibile che Ogilvy abbia voluto mettere i puntini sulle i.


Io, con la stessa forza, gradirei difendere la dignità delle mamme:
dateci delle umorali, isteriche, uterine, chiocce, rompi palle, ruffiane, distratte, svampite, fuori di testa, incazzose, bipolari, mestruate, nevrotiche, esaurite, squilibrate ormonali, schizzate, depresse, dissociate, imperfette… ma, per favore, non trattateci come coglione!

Scusi, può farlo smettere di piangere?
(un attimo, trovo il bottone e lo spengo)

- Ha i piedini freddi, mi sa che l’hai vestito leggero.

(probabilmente la stessa ficcanaso di cui sopra)
- È tutto sudato, guarda che poi si ammala.



- Quando eri piccola tu, il pannolino si toglieva a otto mesi.
(sì, e la patente si prendeva a 8 anni)


(agli uomini hanno spiegato che ci dev’essere una certa attinenza tra ciclo mestruale e umore femminile, ma poi si sono dimenticati di entrare nei dettagli)

- Non ti do retta perché tanto hai le tue cose.
- Non ti do retta perché tanto ti stanno per venire le tue cose.
- Non ti do retta perché tanto ti sono appena venute le tue cose.



-Non lasciare tuo figlio all’asilo, altrimenti continua ad ammalarsi.
-    -Non lasciare tuo figlio ai nonni, altrimenti cresce viziato.
(che dici? me lo tieni tu!?)


Lo tieni sempre in braccio / non lo coccoli abbastanza,
Lo riempi come un tacchino / è denutrito,
Devi svegliarlo / il sonno di un bebè è sacro,
Fallo dormire con voi / è meglio se si abitua a dormire da solo
Lo lasci piangere troppo / sta crescendo viziato…

DE-CI-DE-TE-VIIIIIII!




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