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Una sera, eravamo tutti dai nonni, e Marco ha deciso che
non aveva nessuna intenzione di andare a letto. Noi avevamo già messo in
registrazione qualcosa come 10 film, presi dall’ottimismo di avere tutta la
serata per noi e lui, intanto, si fregava le mani pensando a come poteva
farcela pagare.
Il tutto è durato ben tre ore: dalle nove a mezzanotte
di pianto ininterrotto e capriccioso. Escludendo la caduta accidentale dal
balcone e l’avvelenamento, rimanevano poche alternative e i nostri 10 film…
ridevano anche loro di noi.
Più o meno dopo un’oretta di disperazione è partita la
raffica di idee: ognuno buttava lì cosa avrebbe fatto per farlo addormentare.
Portatelo a fare un giro in macchina… con te funzionava
sempre.
Se volete, accendo un po’ l’aspirapolvere, ché i rumori
forti aiutano. (ore 22… anche i vicini avrebbero detto la loro)
Ma se gli facciamo un bagnetto caldo?
Ecco, ho preparato una bella camomilla. Me l’ha chiesta.
(in quel momento avrebbe chiesto anche una millefoglie alle fragole, ma non
starei ad assecondarlo troppo)
Facciamolo addormentare nel lettone, anzi no sul
tappeto, hai provato sul divano? (e se proviamo nel SUO letto? Che dite?)
Forse ha freddo… no effettivamente è tutto sudato. Non è
che ha caldo?
Magari vi conviene tornare a casa? Ha nostalgia del suo lettino. (sì torno a casa, ma lui ve lo lascio qui. Tiè)
Mentre noi siamo ancora in pieno summit, Marco prende il
suo pupazzetto e si dirige, tutto solo, in camera, pronunciando una parola
soltanto, ma magica: “Nanna”. E, nel giro di due minuti, si addormenta come un
angioletto.
Evviva i nonni e tutto l'amore che riescono a dare!