Ciao tu che strisci il ditino
sulla tv per cercare di allargare l’immagine. Che conosci il mio smartphone
meglio di me. Che parli in Skype con i nonni e non ti sembra affatto strano.
Quante cose conoscerai, ancor
prima che io sappia che esistono.
Forse ti stupirai di non poter
cliccare su una pagina di giornale e che un libro sia fatto di carta.
Ieri, al parco, dei bambini di
neanche 6 anni ti hanno chiamato “bambinetto”. Ho pensato che anche loro ti
vedevano già di un’altra generazione e, forse, tu li guardavi come dei
vecchietti.
Mi pare che tutto stia correndo
veloce e che il ritmo lo conosca solo tu.
Tu che qui sei nuovo, ma che sembri conoscere già tutto.
Tu che qui sei nuovo, ma che sembri conoscere già tutto.
Forse avrai più amici sui social
network che amici in carne e ossa. Crescerai pensando che l’amicizia si possa
chiedere e che basti andare su “accetta” per saldare il legame.
Scrivere una lettera ti sembrerà
preistoria. “Cosa ci faccio con più di 140 caratteri?”
Sai che c’è stato un tempo in
cui i tasti del telefono non si schiacciavano ma si giravano? E se sbagliavi un
numero dovevi ricominciare tutto da capo.
Addirittura, una volta,
rispondevi al telefono senza sapere chi ti stava chiamando. E, agli
appuntamenti, dovevi essere molto preciso, perché potevi girare intorno a una
statua anche per ore, senza incontrarti mai.
Oggi ho letto una cosa, caro il
mio bambinetto del futuro, riguarda il mio lavoro ma penso che possa insegnare
qualcosa anche te.
“Le idee migliori si basano su semplici verità.” (Karpat
Polat – Presidente e direttore Creativo DDB&Co. Istanbul)
Ti innamorerai e soffrirai,
lascerai e verrai lasciato,
perderai qualcuno a cui tieni,
e conoscerai persone incredibili,
ti ubriacherai di alcool e di idee,
ascolterai una di quelle canzoni che ti lasciano il nodo allo stomaco,
non riuscirai sempre a raggiungere quello che vuoi,
e a volte ti perderai per strada,
altre, scoprirai quanto è bello perdersi in un sorriso,
avrai bisogno di un amico,
proverai rabbia,
frustrazione e indifferenza,
avrai paura di invecchiare e che le persone vicino a te invecchino per prime,
temerai la distanza,
e soffrirai di nostalgia,
vorrai scappare,
potrai sentirti solo anche in mezzo a un sacco di gente.
E poi, troverai chi non ti farà sentire solo. Mai.
lascerai e verrai lasciato,
perderai qualcuno a cui tieni,
e conoscerai persone incredibili,
ti ubriacherai di alcool e di idee,
ascolterai una di quelle canzoni che ti lasciano il nodo allo stomaco,
non riuscirai sempre a raggiungere quello che vuoi,
e a volte ti perderai per strada,
altre, scoprirai quanto è bello perdersi in un sorriso,
avrai bisogno di un amico,
proverai rabbia,
frustrazione e indifferenza,
avrai paura di invecchiare e che le persone vicino a te invecchino per prime,
temerai la distanza,
e soffrirai di nostalgia,
vorrai scappare,
potrai sentirti solo anche in mezzo a un sacco di gente.
E poi, troverai chi non ti farà sentire solo. Mai.
Ecco, questa è la mia semplice
verità.
Di una mamma nata negli anni che iniziavano con uno e non con due.
Di una vecchietta che sorride, mentre tu cerchi di cambiare canale strisciando il dito sulla tv.
Di una vecchietta che sorride, mentre tu cerchi di cambiare canale strisciando il dito sulla tv.