domenica 29 dicembre 2013

Mamma dixit – intercettazioni creative. Chi ha rubato il mio Natale?


Purtroppo l’età di Babbo Natale avanza. Lui, come tutti quelli che non vogliono invecchiare, si ostina a non mettere gli occhiali. Risultato: ha frainteso la “focaccia grande così” che aveva chiesto Marco nella sua letterina, con una “bronchite grande così”.


Così, preciso e puntale, Marco si è ammalato proprio il 25 dicembre. A dire il vero, non un ottimo inizio, ma voglio comunque provare a ricordare qualcosa di questo Natale.

Foto mai scattate, che provo a stampare nella mia memoria.


Marco che ci mette tutti in fila per fare il trenino: mamma, papà, nonna e nonno, più lui come locomotiva, sulle note di un improbabile Bimbo mix ’80. “Vamos a la playa” che impazza, facendo sentire più bambina me di lui.

L’espressione di Marco quando ha capito che i regali erano tutti per lui e si è messo a cantare: "Tanti auguri a Babbo Natale". Un po’ di normale confusione su chi fosse il vero protagonista della giornata.

Lasciare sotto l’Albero un bicchiere di latte e un biscottino. Dopo una lunga contrattazione con Marco per decidere quanti ne toccavano a Babbo Natale e quanti a lui. Bontà sua, siamo riusciti a convincerlo che uno doveva lasciarglielo, altrimenti niente regali.

Marco e il calcio. Il padre vorrebbe tanto che sapesse tirare qualche calcio al pallone ma, per ora, Marco ha imparato benissimo solo il fallo di simulazione, buttandosi per terra disperato e fermando l’azione.

I discorsi notturni di Marco. Dai nonni dormiamo tutti nella stessa stanza, per questo abbiamo scoperto il divertente sonnambulismo di nostro figlio, più chiacchierone nel sonno che da sveglio. La notte di Natale, dopo essersi addormentato con la favola di Babbo Natale, l’abbiamo sentito dire “Io sono Marco… questo è di Marco” e ce lo siamo immaginato chiacchierare con Babbo Natale, seduto sulle sue ginocchia.

Alla scoperta del salmone. Decisamente una bella scoperta per Marco, così entusiasta di questa prelibatezza rosa, che a ogni boccone che faceva, prima diceva "Buon Natale". Come fosse la sua preghierina.

Il vasino trovato sotto l’Albero, usato correttamente da Marco, ma… senza togliersi né i pantaloni, né il pannolino. Vasino sì, ma senza abbandonare le vecchie abitudini.
Non gli sono mai piaciuti i cambiamenti repentini. Tanto meno a Natale.





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