Vi ho già parlato delle mamme
Cassandra? Quelle che ci tengono a dirti come andrà la tua maternità, prima che tu possa vivertela come ti spetta. E,
ovviamente, le loro previsioni sono sempre nefaste.
Ah, il primo dentino… me lo ricordo ancora, in casa non
abbiamo dormito per notti intere.
Il primo anno d’asilo? Un giorno in classe, dieci a casa.
Aspetti un maschio? In bocca al lupo, cara. Le femmine sì,
che sono tranquille, neanche ti accorgi di averle.
Non so cosa spinga queste donne
a godere nell’allarmare le puerpere. O forse lo so: il vecchio adagio del mal
comune, mezzo gaudio non passa mai di moda e, una mamma in piena crisi
d’identità, si aggrapperebbe a qualunque cosa pur di non sentirsi l’unica
sfigata del mondo a cui i figli hanno cambiato la vita.
Ho sempre cercato di stare alla
larga dalle Cassandre e ho fatto di tutto per non vestirne mai i panni! Ecco, non lo farò qui.
Quindi, se siete delle giovani donne che gongolate accarezzandovi la pancia e vi commuovete comprando calzini mignon per il nascituro, non leggete oltre: quanto segue potrebbe urtare la vostra sensibilità.
Quindi, se siete delle giovani donne che gongolate accarezzandovi la pancia e vi commuovete comprando calzini mignon per il nascituro, non leggete oltre: quanto segue potrebbe urtare la vostra sensibilità.
Vedo donne che si aggirano, portando
occhiaie di un certo peso. Dalle diverse nuance di grigio.
Altre che parlano da sole,
trascinando i loro passi in scarpe scompagnate. Con dentro calze, altrettanto
scompagnate.
Amiche di cui invidiavo il
portamento e la grazia, incedere ricurve e incazzate, verso una meta che pare
non essere chiara nemmeno a loro.
Che cosa è successo? Perché tanta decadenza e in così poco tempo?
Semplice: di seguito vi porterò tre
esempi che spiegano perché, gli anni di una donna tra i trenta e quaranta,
vanno contati come quelli dei cani: 7 anni ogni 12 mesi.
1 - Come vi sentireste se, nel cuore
della notte, vi facesse visita Dart Fener? Vi sembra anche di vederlo con il
suo casco integrale e il mantellone nero. Invece no, è vostro figlio che emette
un rantolo, una specie di fischio prolungato che vi risucchia dal letto. Niente
di che, vi dicono i pediatri: di notte si chiude la gola e oplà, vostro figlio
non respira più. Ci sarà pur qualcosa che possiamo fare per evitare il peggio?
Troppo facile! L’unica cosa da fare è prendere tuo figlio e metterlo in un ambiente creato sulla falsa riga della giungla tropicale: tasso di umidità 99%, caldo percepito 50 gradi e aspettare che riprenda a respirare. Ti è concesso tirare qualche parolaccia qua e là, questo sì. Stamattina li ho contati: cinque capelli bianchi che giurerei di non aver visto prima di andare a letto!
Troppo facile! L’unica cosa da fare è prendere tuo figlio e metterlo in un ambiente creato sulla falsa riga della giungla tropicale: tasso di umidità 99%, caldo percepito 50 gradi e aspettare che riprenda a respirare. Ti è concesso tirare qualche parolaccia qua e là, questo sì. Stamattina li ho contati: cinque capelli bianchi che giurerei di non aver visto prima di andare a letto!
2 - Se, invece, avete voglia di
qualche brivido fuori casa, allora uscite a fare la spesa con vostro figlio di
due anni. Di certo non vi annoierete! Soprattutto quando lui, per testare le
capacità podistiche della mamma, decide di sfuggirvi nel parcheggio, dribbla
macchine e carrelli e si rintana nel vano ascensore. Voi lo riprendete tutte
trafelate e vi sembrerà che il peggio sia passato, allora lo sgridate. Ma non
fate in tempo a dirgli che potrebbe farsi… male. Ecco! Vi è scappato di nuovo,
si è girato di scatto, ha sbattuto la testa e ha perso i sensi così velocemente,
che voi ancora siete nel bel mezzo della ramanzina. La giornata finirà al
pronto soccorso, con buona pace della vostra freschezza e della serenità
interiore che un tempo cercavate nelle lezioni di yoga.
3 - Un ultimo modo per perdere anni
di vita nel tempo di un caffè, è un grande classico: le convulsioni
da febbre. Di questo sì che te ne avevano parlato, ma ogni madre nasconde l’eventualità
nell’angolo più remoto del cervello. Come un maglione che non metti da anni e
che non ti decidi a buttare. Lo tieni nell’armadio, ma non ti importa di sapere
dove.
Poi succede che una sera, tuo figlio sta guardando la televisione e a un tratto si irrigidisce e butta indietro la testa. Ti stai ancora chiedendo quando cavolo può essergli salita la febbre: prima o dopo la sigla del suo cartone animato preferito? E intanto stai già chiamando l’ambulanza che vi porterà in ospedale. Alla voce del 118, che cerca di tranquillizzarti al telefono, vorresti raccontare che c’è stato un tempo in cui, tra i numeri di emergenza, avevi solo il take away cinese!
Poi succede che una sera, tuo figlio sta guardando la televisione e a un tratto si irrigidisce e butta indietro la testa. Ti stai ancora chiedendo quando cavolo può essergli salita la febbre: prima o dopo la sigla del suo cartone animato preferito? E intanto stai già chiamando l’ambulanza che vi porterà in ospedale. Alla voce del 118, che cerca di tranquillizzarti al telefono, vorresti raccontare che c’è stato un tempo in cui, tra i numeri di emergenza, avevi solo il take away cinese!
Grazie alle mamme che mi
raccontano queste avventure con un sorriso.
A tutte quelle che si svegliano con
qualche capello bianco in più, voglio dire: noi non invecchiamo precocemente
come fanno i cani. In realtà, viviamo tante vite come i gatti!
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