“Non racconteresti bugie a tua moglie.
Non raccontarle alla mia." (David Ogilvy)
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Il 14 febbraio per lei.
“Pronto mamma, senti… per stasera potresti fare la baby sitter? Mi sa che bolle qualcosa in pentola per San Valentino.
Adesso non posso parlare, perché da un momento all’altro arriva a casa, ma ti dico solo che ho visto che nascondeva due biglietti.
Chissà per cosa sono…??? Tu che dici?
Sarà un secolo che non andiamo a teatro. È la volta che mi porta a vedere un musical... sì lo so, a lui fanno schifo ma a San Valentino tutto è possibile, no?
O magari un teatro storico, di quelli belli, antichi, in cui non sono mai entrata e dico sempre di volerci andare. Ci vestiamo tutti eleganti…
Ti lascio, è arrivato… ccciao,
ccciao, ccccccciao."
Clic.
Clic.
Arriva a casa. Va in camera, si cambia, passa dal bagno, esce dal bagno, arriva in sala, accende la tv, si stravacca sul divano… sempre con lei dietro, che lo segue come un cagnolino che ha sentito il suo tartufo. Non lo molla di una pesta.
Lui: Che c’è, perché mi segui?
Lei: Non so, fai le solite cose di ogni sera.
Lui: Certo… forse perché è sera!?
Lei: Sì, ma è una sera speciale… che giorno è oggi?
Lui: Venerdì, perché?
Lei: Intendevo il numero.
Lui: Non so... saremo, più o meno, a metà mese.
Lei: È il 14.
Lui: Ok il 14, come sei precisina, oggi.
Lei: Sì, ma di febbraio. È il 14 feb-bra-i-oooo. Ti dice nulla?
Lui: No, aspetta qui sono preparatissimo: so benissimo che è febbraio.
Lei: E quindi?
Lui: Iniziano gli ottavi di Champions! Mi hanno anche regalato i biglietti per la partita.
Ogni riferimento a fatti o persone presenti in questa storia, è puramente casuale.
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